Con il passare degli anni molte cose della vita cambiano.
Ad esempio i rapporti di amicizia.
Alcuni legami si consolidano e altri si perdono, perché le frequentazioni sono condizionate dai luoghi di residenza, dalla nascita dei figli, dalla loro età, perfino dalle loro malattie infettive, nonché dai rapporti di lavoro e da tutto ciò che le scelte di vita ogni volta comportano.
Per questo motivo Giovanni e Mariella avevano perso di vista la maggior parte dei loro compagni di scuola che pure ricordavano con simpatia e piacere.
Quei pochi che sentivano e vedevano ancora, col passare del tempo, facevano ormai parte del bagaglio di affetti che si portavano nel cuore: i figli erano amici tra loro, gli uomini avevano percorso il cammino della carriera professionale insieme, le donne combattevano la battaglia quotidiana con gli impegni familiari e con l’avanzare nell’età. Si volevano bene e condividevano le gioie e i dolori che la vita dispensa.
Come un fulmine a cielo sereno, però, un altro amico comune del passato e con cui tutti avevano perso i contatti, si rifece vivo.
Costui, professionista affermato, si era imbattuto una sera in una coppia di amici di un tempo, Mario e Carlotta, durante una di quelle cene che ricordano la fiera delle vanità.
Che c’è di male? Nulla, tranne che alla cena era seguito un tè, un caffè, un aperitivo e, scoprendo che molti affari erano comuni, gli uomini chiacchieravano di questi e si raccontavano anche aneddoti degli anni delle loro giovinezze vissute insieme e ormai appassite.
Il redivivo, dopo una vita di battaglie professionali e amorose, si era deciso a gettare l’ancora e desiderava scovare un bel porto sicuro in vista della innegabile anzianità vuota di affetti.
E che fecero allora questi amiconi, amici di famiglia di Giovanni e Mariella?
Pensarono di combinare un bell’incontro con Mariella, ignara di tutto e con famiglia sulle spalle, nel cuore e nella testa, solo perché era ancora piacente e perché da ragazzi, durante il periodo degli anni del liceo pareva che lei e il “marinaio” avessero una cotterella reciproca.
Come se la vita non fosse passata per lei, per lui, per tutti.
In una lunga telefonata, a suo dire molto riservata, la sedicente vecchia amica Carlotta, sul cui reciproco affetto Mariella avrebbe messo la mano sul fuoco, cercava di mostrarle vantaggi ed opportunità di una nuova e “moderna” risistemazione con l’amico ritrovato .
Conclusa la comunicazione, si concluse anche la loro amicizia.
Mariella mi raccontava di come la sera stessa a tavola, quasi si trattasse di una barzelletta, ma inviperita nell’animo, avesse raccontato al marito Giovanni e ai figli con che genere di persone avessero avuto a che fare per anni: altro che amici, erano lupi vestiti da agnelli!
La loro famiglia, naturalmente, decise di prendere le distanze da costoro, ma credo che chiunque rimarrà stupito quando saprà della notizia che corona questo racconto e che circola in questi giorni: c’è aria di matrimonio in vista! La figlia di Mario e Carlotta, trentenne, si è fidanzata col ritrovato ricco amico di papà, sessantenne.
Forse avranno pensato che è meglio che i soldi restino in famiglia.
Perché si sa che l’amore non conosce età ed, evidentemente, l’interesse nemmeno.

4 commenti su “Chi trova un amico…”
  1. Cara Anna,
    leggerti oltre ad essere un piacere é pure utile. Ci metti in guardia dalla pirite scambiata per oro.
    In un mondo dove l’apparire sembra avere un valore superiore all’essere, chi sa ascoltare il suo cuore ma pure il cervello spero sappia sempre riconoscere la vera amicizia che non é mai interessata.
    Un vecchio proverbio dice: chi trova un amico, trova un tesoro…, e il Tesoro si trova con difficoltà.
    Ciao e 5s.
    Sandra

  2. Complimenti Anna, il tuo racconto è molto bello e piacevole da leggere e
    speriamo di non incontrare mai amici così.
    5 stelle.

  3. Complimenti Anna: della serie fidarsi è bene non fidarsi è meglio: speriamo di non incontrare mai amici così, un saluto Angela.

  4. E già…
    Chi trova un amico trova un tesoro, ma prima di definirlo tale, contare fino a tre…!
    Ciao
    a

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