Pensiero sulla tristezza
La tristezza a volte, ci offusca gli occhi e il cuore. Non sentiamo più niente, se non il rumore del nostro animo sofferente e ferito. Abbiamo paura degli altri e di tutto ciò che ci circonda. Si ha voglia di piangere, di urlare, di scappare via dalla pesante realtà che grava sulle nostre spalle… ed invece rimaniamo lì, immobili a pensare… a pensare ciò che abbiamo perso, ciò che ci aspetta adesso, ciò che potevamo evitare… ma l’autocommiserazione non serve, non aiuta, non causa altro che dispiacere. Non esiste una cura, ancora non si è trovati il metodo per spegnere il dolore che brucia il nostro cuore… dicono il tempo, forse si… esso rimargina le ferite, cicatrizza le piaghe del nostro animo, ma non può cancellare il ricordo, non può eliminare il passato… i nostri momenti vissuti rimarranno per sempre là, in quell’angolo della nostra mente, la memoria li conserverà in eterno e anche quando tutto questo tempo sarà trascorso, se mai ci dovesse capitare anche solo per un istante di guardare indietro, essi provocheranno indubbiamente quella lieve fitta al petto di cui tanto eravamo abituati. Non servono parole di conforto, le nostre orecchie non riuscirebbero a sentirle, non serve cambiar modo di vivere, il nostro cuore continuerebbe a battere con lo stesso ritmo, non serve evitare di pensare, la ferita sotto continuerebbe a bruciare… è necessario solamente accogliere il nostro dolore, comprenderne tutti i suoi aspetti e così combatterlo e poi vincerlo. La nostra forza di volontà è l’unica arma che veramente possediamo per far fronte a qualsiasi difficoltà. Aver paura significa essere uomini, superare le paure vuol dire essere eroi. E siamo noi gli eroi di noi stessi che con il sacrificio e il duro lavoro combattiamo aspramente i problemi della vita per essere felici. Mai arrendersi, mai chinare il capo per paura di vedere… ma osare, trasgredire, e perchè no violare le regole per il nostro benessere interiore. Una vita interiore sana è una vita libera, libera da ogni forma di sofferenza e violenza.
Brava, sono d’accordo con te.
Il testo sottolinea l’importanza delle “emozioni”, così citate e valorizzate nel momento attuale e precedentemente così celatamente vissute.
Tra tutti i sentimenti, poi, la tristezza viene abitualmente nascosta, perchè nel sentire comune si è diffusa l’idea che sia doveroso e necessario essere sempre e comunque felici, dato che la felicità è un “diritto” e l’essere felici un “dovere”.
Molto valide le riflessioni espresse nel testo su quel tarlo interiore che il ricordo di un momento di infelicità lascia.
Migliorerei, se possibile, l’ uso della punteggiatura ed eliminerei quell’errore di battitura ( non si è trovaTO… occhio alla concordanza!).
Intendo dire che l’uso dei puntini di sospensione suggeriscono , e giustamente, un momento di ripensamento nel procedere del discorso, ma farei seguire una lettera maiuscola, magari andando a capo, perchè la cosa sottolineerebbe la cesura.
Sono troppo noiosa? Sicuramente sì, ma un buon testo non esclude nulla.
Ti ringrazio anna dei suggerimenti, infatti penso tu abbia ragione. Ho solo 19 anni e ho ancora molto da imparare, sono quindi graditi consigli e aiuti! Ciaooo! E grazie ancora!
Mi permetto, con molta ma moooolta cautela, di fare una piccola critica a chi elenca, modello “prof”, gli eventuali errori (se così si possono chiamare, in questo caso) di chi scrive. Secondo me il lettore non si deve soffermare nè tantomeno (si scrive tutto attaccato?) evidenziare ciò che non suona bene alle sue orecchie, a meno che non ci siano dei veri e propri strafalcioni. Chi scrive ha un suo stile, un suo modo di rileggere il racconto e se vogliamo anche di narrarlo. A me quei puntini di sospensione piacciono così… come e dove sono stati messi …
Ti ringrazio Angela,in effetti quando scrivo e rileggo il tutto,spesso mi capita di soffermarmi e di pensare.Quei puntini stanno proprio ad evidenziare il riflettere! Ma ciò non toglie che se sbaglio, o commetto errori è giusto che qualcuno più esperto e più grande di me mi corregga!Ti ringrazio comunque Angela!
Sono assolutamente d’accordo con te.. vorresti solo urlare e sfogarti..far scendere quelle lacrime piuttosto che tenerle nel cuore.. vorresti inondare la tua migliore amica coi tuoi pensieri,per dividerli con qualcuno,per urlarli,quasi come se attraverso le urla la tristezza potesse separarsi dal nostro corpo,dalla nostra testa..come se quelle fitte potessero così smettere di premere sul cuore.. hai scritto davvero un pensiero stupendo.. bellissimo!!
Grazie bunny!
Bellissimo testo… che tra l’altro rispecchia un po’ la mia situazione di adesso, però secondo me a volte non basta solo la forza di volontà per andare avanti, perchè certe ferite non si cicatrizzano, non guariscono, rimangono sempre aperte e impari a conviverci.
Comunque bellissime parole!!!
Bellissime riflessioni! Mi rispecchio perfettamente nel tuo modo di vedere e soprattutto di essere per cui grazie veramente di cuore, sei stata un dono prezioso proprio in questo mio particolare momento!
Wow… bellissime queste parole e queste riflessioni, mi rispecchiano un po’. Grazie per il cosiglio, ho solamente 14 anni e ho veramente tantissimo da imparare dalla vita… grazie ancora! =)
La vita ci riserva sorprese che spesso mettono in conflitto le nostre certezze, all’inizio credi che ignorarle sia cosa buona ma intanto la tua anima ti urla dentro, e non puoi che sbagliare per gli altri… inizia già la tua tristezza interiore, quel senso di inadeguatezza alla vita che gli altri si aspettavano da te ma che tu non vuoi ignorare. Senti il bisogno di seguire il tuo istinto credendo che questo ti porterà verso uno stato di felicità, ma intanto non puoi che guardarti intorno e vedere quanta sofferenza si provoca nelle persone che ami perchè non capiscono il tuo bisogno di essere diversi ma da sola percorri quel sentiero duro triste fatto di incomprensioni e silenzi, e quando pensi di aver imboccato il giusto sentiero ti ritrovi con tanto dolore dentro per aver fatto soffrire gli altri. Ti dispiace ma purtoppo non si può ignorare se stessi, si morirebbe dentro, e l’unica consolazione che ti rimargina la ferita che sarà sempre dentro di noi è il pensiero di averci provato… ecco la tristezza è una componente di noi che come una bussola ci indica la strada migliore non per raggiungere la felicità ma per dare una percezione di noi stessi..
Ha ragione Antonia. Non solo per quello che ha scritto nel testo, anche per quello che ha scritto nel commento. E’ bello essere consigliati affettuosamente da chi ha più esperienza. Io non ne ho tanta però, sono solo un filino più grande di te, quindi mi limito a dirti che mi piace la tua voglia di scrivere ciò che ti passa per la testa e per il cuore. E’ bello scrivere per urlare ciò che brucia dentro noi stessi. La fase dei puntini di sospensione la viviamo un po’ tutti. Poi arriva il momento, in cui avrai la voglia di mettere un solo punto. Di lasciare semplicemente uno spazio e spezzare in versi quello che pensi, di concedere alle tue idee una possibilità con una bella virgola. Almeno per me è stato così. A rileggerti. Rita
Vivere la vita senza paure è difficile, mi ripeto che è un privilegio averla e per questo non va sprecata, ma delle volte la confusione e il caos prendono il sopravvento e lì inizia lo smarrimento… senti che devi reagire ma qualcosa ti tira verso il basso dove non vuoi stare ma ognuno di noi deve passarci per conoscere l’oblio assurdo che ti inganna ma che ti anestetizza dolcemente, ma intanto non dimenticare chi sei, urlagli che non è il tuo posto e finalmente ti risolleverai…