Figlia mia,
hai scelto la vita che chiama alla vita.
Al sentiero quieto,
tracciato e sicuro
hai urlato tempesta.
Dal dolore dei tuoi rami spezzati
hai ingrossato nuova furia.
Dalle macerie hai estratto le vie;
strette, accidentate, faticose e ripide.
E,
con la naturalezza di un fiume in piena,
più che percorrerle,
le hai travolte.
Sei il coraggio che risponde alla paura.
Sei l’acqua che nei crolli trova la via.
Sei vento,
irrequietezza perpetua.