Ti guardo e non vedo l’uomo maturo

seduto di fronte a me nella solita pizzeria

dove ci rifugiamo

per divorarci con occhi affamati.

Cerco di non cogliere le pareti scolorite,

l’odore acre dei cibi

mi disgusta.

Ti guardo,

sorreggo il viso con una mano

per non crollare su me stessa

e non mostrarti la fatica

di ogni giorno…

socchiudo appena le palpebre

sento solo il rumore della tua voce.

Scorgo un  ragazzo,

abbronzato, il volto scavato, irrequieto.

Stretto nei jeans, la maglietta gettata addosso

è sempre estate

e tu corri

in un campetto verde

stritolato in mezzo ai palazzi

della tua città sul mare.

Vorresti morderla la vita

e allora corri,

hai lo sguardo smarrito

e io vorrei essere su quel prato verde

per fermare la tua corsa

sentire il sapore salmastro della tua bocca

ricominciare a respirare.

4 commenti su “Andrea”
  1. In amore c’è chi resta e chi corre, talvolta corre via…
    Al momento è uno strazio, poi, alla lunga, si comprende il perchè.
    Questa poesia esprime il disagio di molte ragazze – donne che si ritrovano deluse e incomprese.
    I tempi tra maschi e femmine sono differenti.

  2. Grazie, come sempre, in questo caso il rimpianto è quello di non aver vissuto la parte migliore della vita di un uomo che ho amato e forse amo ancora. I tempi sono diversi e a volte inconciliabili.
    In verità mi sono accorta di quanto i primi versi corrano un pò troppo zoppicanti… ma la forma poetica mi crea qualche difficoltà. Un caro saluto.

  3. Una bella poesia con un tocco malinconico.
    Complimenti in compagnia di 5 stelle.

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